martedì 15 gennaio 2013

La tana

Ricordo con quale curiosità e enfasi amavo costruirmi tane e nascondigli da piccola. Quello che più mi piaceva fare era una "casetta/barchetta" costruita semplicemente con una coperta calata dalla libreria del mio letto a ponte e in cui giocavo con mia sorella.Tutto ciò che c'era giù dal letto era acqua!

Non mancando le giornate all'aria aperta, spesso con mia cugina costruivamo la nostra casetta tra le piante di fave (qui purtroppo mia sorella non poteva accedervi in quanto fabica! Mi dispiace!. Ricordo la sensazione di avere un posticino tutto per me e pochi altri e più piccolo era più mi piaceva. Pensavo sempre che se avessi avuto una casa da "grande" l'avrei voluta molto piccola, forse per un bisogno di vicinanza e calore.
 La necessità di cosruirsi delle tane risponde ad un vero e proprio bisogno psicologico per i bambini. Si tratta di un luogo in cui ci sente protetti e in cui il bambino è davvero il padrone. Costruirsi delle tane risponde anche ad una necessità di autonomia e libertà, sia nell'organizzazione di uno spazio proprio sia nell'organizzare i propri giochi lontano da occhi indiscreti! Proprio come sognavo da bambina, mi ritrovo in una fantastica casetta metropolitana in un fantastico quartiere multitnico della capitale. I pochi metri quadri fanno si che la nostra piccola grande famiglia condivida spazi, sorrisi e non durante le giornate. Essendo il mio Faber ancora piccolo per potersi costruire una tana autonomamente ho deciso di costruirgliela io. Inizialmente ho dato uno sguardo sulla rete per acquistarne una preconfezionata, ma immediatamente ho cambiato idea poichè mi piaceva l'idea di una tenda indiana o tepee. Per questo mi sono messa a lavoro.
Ho tirato fuori la mia macchina da cucire, dei tessuti bianchi non trattati, filo e ho iniziato a creare il modello. Presto, non appena la tenda sarà finita e rifinita vi mostrerò il risultato e magari anche il tutorial per poterla creare con le vostre mani.

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